Le origini della chiesa battista di Matera sono comuni a quelle di altre comunità evangeliche, e non solo battiste, che sono sorte un pò dovunque tra il 1866 ed i primi anni del ‘900 in Basilicata ed in Puglia.In quegli anni Matera si presentava come una città molto povera, abitata da una massa di contadini che lottavano per guadagnarsi un tozzo di pane tra stenti e degrado. Nel 1807, la città aveva ceduto il capoluogo di provincia a Potenza: ciò aveva contribuito al suo drammatico isolamento dal resto della vita regionale. Durante tutto il Risorgimento, la città visse forti tensioni sociali e lo scontro tra i proprietari terrieri e i contadini appariva ormai inevitabile.
Le contraddizioni erano forti ed evidenti: da una parte c’era una massa dei contadini senza terra,dall’altra una borghesia latifondista che aveva respinto ogni possibilità di miglioramento delle classi deboli, con un clero schierato con i latifondisti. A dare un nuovo impulso e un importante spessore politico alle rivendicazioni del movimento contadino sarà Luigi LOPERFIDO, figura di primo piano della nascente comunità Battista, soprannominato il “Monaco Bianco” per il suo modo bizzarro di vestire (indossava una tunica bianca e dei sandali ai piedi) LOPERFIDO fondera’ la lega dei contadini e d altre opere che avranno come obiettivo principale il riscatto sociale, morale e spirituale delle classi povere e la loro emancipazione da ogni forma di servilismo.
Negli anni seguenti la comunità di Miglionico venne curata da Carlo Piccini, un sergente maggiore dell’esercito convertito all’Evangelo dal Laterza.Carlo Piccini, divenuto evangelista dell’opera Battista, iniziò intorno al 1891 un’attività evangelistica nella città di Matera, raccogliendo intorno a sè un piccolo gruppo di credenti.
Per il consolidamento del gruppo fu Loperfido,che il 17 luglio del 1903 veniva battezzato dal pastore Piccini nelle acque del fiume Basento insieme ad altre 25 persone
La comunità oggi opera in un contesto sociale molto diverso da quello in cui è nata. Negli anni 70 e 80 le comunità battiste della Lucania e della vicina Puglia hanno vissuto una intensa attività evangelistica con una conseguente crescita di membri. Nel corso degli stessi anni si sono succeduti i pastori : Benito Marzano, Claudio Musto, Martin Ibarra, Elisabeth Green , Emanuele Casalino, il pastore inglese Huw Anderson e dal 1 giugno 2016 Luca Reina [Pagina del pastore] La Chiesa settimanalmente svolge normali attività di Scuola Domenicale con i bambini ed i ragazzi coordinata dai monitori e monitrici, riunioni giovanili che seguono il corso Alpha. Inoltre la vita comunitaria è arricchita dalle attività del l’Unione Femminile e del gruppo di Studio Biblico, e a tutto ciò si aggiunge anche il dialogo ecumenico.
E Gesù parlò loro dicendo : “Io sono la Luce del Mondo ; chi mi segue non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita”
La nostra è una chiesa evangelica battista. Il nome ci è dato dal fatto che noi battezziamo soltanto coloro che hanno creduto ed hanno risposto di sì all’amore di Dio. I primi cristiani avevano come segni di riconoscimento tre semplici gesti: la lettura e il commento della Bibbia, la cena del Signore e il battesimo. Nella Bibbia leggevano la storia di Dio liberatore. Dio libera l’uomo e la donna da ogni forma di schiavitù, di paura e di oppressione. La cena del Signore era, per le chiese primitive, un momento di condivisione dell’amore di Dio che si era manifestato nella vita, nella morte e nella risurrezione di Gesù Cristo. Con il battesimo, i primicristiani, si immergevano completamente nell’acqua per annunciare pubblicamente l’avvenuta liberazione dal potere della morte e il desiderio di diventare discepoli di Gesù Cristo nel mondo. I battisti vollero ristabilire l’originario significato di questi tre segni. E’ all’inizio del XVII secolo, in Inghilterra, la data di nascita delle chiese battiste. I primi uomini e le prime donne che diedero vita a queste nuove comunità, si fondavano su questi tre semplici gesti: leggere la Bibbia, celebrare la cena del Signore e amministrare il battesimo dei credenti. Eppure non era semplice in quel tempo sceglier liberamente la propria fede. Lo Stato e la Chiesa erano due poteri assoluti che si sostenevano a vicenda: la fede era imposta dalla nascita attraverso il braccio armato dello Stato. I battisti si batterono per la libertà di coscienza, per la tolleranza, per la libertà religiosa. Oggi vogliono continuare a difendere la libertà di ciascuno, i diritti di ogni uomo e di ogni donna, ma soprattutto vogliono continuare ad annunciare Gesù Cristo come il Signore e il Salvatore.
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