Matera La memoria che non muore

 

Lo scorso mese si è chiuso il calenda­rio di eventi organizzato dalla chiesa battista di Matera, realizzato grazie al contributo dell’otto per mille battista, in occasione della Giornata della memoria per le vittime dello sterminio nazista. In pri­ma linea i giovani, che nel settembre 2018 hanno visitato i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Potremmo chiederci cosa spinga, nel 2018, un gruppo di giovani a tra­scorrere una “vacanza” nella più grande “fab­brica di morte” della storia. Tutto è iniziato col cimentarsi nella lettura e nello studio del­la Vita Comune di Bonhoeffer, per attingere da essa idee e stimoli per il cammino comu­nitario all’interno delia chiesa; in particola­re i giovani hanno voluto capire cosa spinse quel pastore luterano a dire no alla chiesa ufficiale tedesca per schierarsi dalla parte della minoranza, con tutto ciò che ne derivò. Così il 22 settembre dello scorso anno, nove ragazze e ragazzi, insieme a chi scrive, hanno raggiunto la terra polacca, visitando anche i campi di sterminio. Lì il tempo sembrava essersi fermato, un tempo senza età dove la morte sembra rincorrere tutti, dove il ghigno nazista sembra non essersi mai dissolto.

Tornati a casa, il bisogno di raccontare quanto vissuto ha spinto la chiesa battista di Matera a organizzare una serie di iniziative da inse­rire nel calendario delle celebrazioni per la Giornata della memoria 2019. Sabato 2 feb­braio si è svolta presso l’Istituto Comprensi­vo «E. Fermi» di Matera una conferenza per giovani e famiglie. Una mattinata di grande valore, in cui gli studenti e le studentesse
hanno potuto porgere le loro domande alla dott.ssa Susanne Ruth Raweh, testimone so­pravvissuta ai campi di concentramento na­zista, e al prof. Ottavio Di Grazia, esperto di ebraismo e docente di Storia delle religioni presso la Facoltà «Suor Orsola Benincasa» di Napoli. Vedere i giovani appassionati al tema rivolgere agli ospiti le proprie osservazioni e offrire i lavori elaborati precedentemente in aula, infonde ancora una volta una grande speranza in un futuro migliore.

La stessa sera, presso l’auditorium del Ca­stello del Malconsiglio di Miglionico, si è tenuta la presentazione del nuovo libro del prof. Di Grazia, Una storia sbagliata. Un se­colo di bugie e di mezze verità. Un testo for­te, controcorrente, coraggioso, in cui vengo­no presentate vicende poco note e nascoste per settant’anni, di personaggi, al contrario, molto conosciuti nel panorama politico ita­liano del dopoguerra. Anche il sindaco della città. Angelo Buono, ha partecipato attiva­mente al dibattito, sedendo al tavolo dei rela­tori insieme al sottoscritto, che ha introdot­to il testo, e allo stesso autore, il quale non si è sottratto alle tante domande rivolte dalla vivace platea presente.

Domenica 3 febbraio, nel tempio battista di Matera, si è svolta la serata conclusiva del programma per la Giornata della memoria 2019. Susanne R. Raweh ha reso partecipi i presenti dell’intera sua storia di bambina fat­ta prigioniera dai nazisti a soli quattro anni e scampata per caso, e più volte, alle camere a gas. Un racconto toccante, irripetibile, carico di tensione e di emozione, accolto in religioso silenzio da un pubblico commosso e attoni­to. E poi, ancora, la presentazione da parte

del gruppo giovani di un video-reportage del viaggio sui luoghi della Shoah, in cui ognuno di loro ha presentato la propria testimonian­za di giovane catapultato in una realtà ai li­miti dell’immaginazione. Tutto questo nella consapevolezza che ancora oggi troppo poco si conosce dell’orrore compiuto dai nazisti nello scorso secolo, e che questa mancanza di conoscenza può realisticamente portare a considerare quanto avvenuto come qualcosa di lontano e di irripetibile. Sappiamo, invece, che basta poco per infervorare gli animi e ac­cendere bagliori nostalgici, alimentati da fa­natismi che nulla hanno a che fare con il bene dei popoli, al quale, credenti o no, siamo tutti chiamati, in forza del nostro essere umani.

Luca Reina 

Riforma – numero 12 – 22 marzo 2019